martedì 18 ottobre 2011

Cronometro e psicologia sportiva

Nel numero di ottobre di Cycling Pro a pag 12 nell’ articolo dedicato a Scienza e ciclismo, si legge di un test eseguito dai ricercatori di Univertisty of Portsmounth e Deutsche Sporthochschule su 14 ciclisti di discreto livello.

Ai ciclisti è stato chiesto di eseguire una cronometro individuale di 2000 metri alla max velocità, dopo un adeguato recupero è stato chiesto di sfidare al simulatore un altro ciclista, il corridore vedeva su un grande schermo sia lui sia lo sfidante.

Ciò che non è stato detto al corridore è che lo sfidante sarebbe stata la prova precedente eseguita da lui stesso.
Il risultato? Tutti hanno migliorato battendo se stessi nella seconda prova, rimanendo a ruota dello sfidante (se stessi) fino a metà gara per poi batterlo nel finale.

Secondo i ricercatori il miglioramento è dovuto allo sfruttamento delle energie psicologiche che l’organismo di un atleta può imparare bene a utilizzare per migliorare la sua performance.

Direi che l’idea non è nuova ed anche abbastanza ovvia. E il motivo per il quale, alcuni atleti vanno fortissimo a cronometro e altri no.
E il motivo per cui scalatori alla Contador e altri pur essendo molto leggeri e adatti alle salite riescono a fare grandi performance anche a cronometro in pianura.
L’aspetto psicologico è molto importante nelle gare a cronometro ma lo è anche in salita e ci sono molte analogie mental-psicologiche tra la salita e la cronometro.

Il bello è che anche chi non è naturalmente portato può migliorare molto facendosi seguire da un Mental Coach e/o da un esperto in psicologia sportiva che analizzi la situazione e indichi le migliori strategie psicologiche da attuare.

Il miglioramento è assicurato. Spesso già dopo la prima o la seconda seduta di coaching gli atleti che seguo ottengono un miglioramento di performance dovuto “solo” alla consapevolezza dei meccanismi che tutti usiamo, ma di cui non siamo consapevoli, meccanismi di pertinenza appunto dei mental coach esperti in psicologia sportiva.

La conoscenza obbliga e spesso ci sono soluzioni facili a problemi (apparentemente) difficili.

martedì 6 settembre 2011

Ipnosi nella vita e nello sport

Quanta confusione su questa parola “ipnosi”, di cosa si tratta e quanto può essere utile?

Molte persone sono fuorviate da come vengono rappresentati gli spettacoli ipnotici, che appunto sono SPETTACOLI, non applicazioni pratiche.
In realtà l’ipnosi è qualcosa che viviamo comunemente e che fa parte della vita di ciascuno di noi, anche se spesso non ne siamo completamente coscienti o inconsapevoli.

Quando si parla di ipnosi e di auto-ipnosi si parla di stati di trance, cioè di stati di coscienza alternativi e di massima attivazione della mente.
Normalmente abbiamo quattro stati di coscienza : SONNO – VEGLIA- IPNOSI- COMA.
Da tempo immemorabile gli uomini usano la lampara per rendere catalettici i pesci e poterli catturare facilmente, i serpenti affascinano le loro prede fissando su di esse lo sguardo ecc.
Riti magici,suoni ritmati,danze propiziatorie inducono, all’alba dei tempi gli uomini in stato di trance ipnotica per il raggiungimento dei loro obiettivi ed il potenziamento delle loro risorse.

Nella vita di tutti i giorni, quante volte quando siamo concentrati su un problema, su una situazione da risolvere o stiamo vivendo emozioni particolarmente piacevoli e capita che perdiamo il contato con il mondo esterno?
Il tempo passa senza che ce ne accorgiamo, una persona può entrare nella stanza in cui siamo e non la sentiamo neppure, ci ritroviamo in luoghi in cui siamo abituati a recarci quando dovevamo andare da tutt’altra parte mentre guidiamo la nostra macchina.

Tutti questi sono esempi che ogni essere umano ha vissuto almeno una volta nella vita, e che indicano che la trance è presente in ogni giornata che viviamo.
Ma anche senza addentrarci in profondità in questo sistema di potenziamento mentale che si usa con grande profitto anche nello sport, ciò che dovete sapere, è che la pubblicità moderna sfrutta ampiamente meccanismi ipnotici e di ancoraggio (tecnica di Mental training) nell’intento di creare mono-idee condizionanti nel consumatore.

Se tutto ciò non bastasse, lo sapevate che NOI siamo la media delle cinque persone che frequentiamo di più?
In altre parole, ciò che sto dicendoti è che le cinque persone che ti sono più vicine nella vita di tutti i giorni ti ipnotizzano in maniera inconsapevole, e creano la tua personalità. Ovviamente tu fai lo stesso con loro.

Questo però significa che se vuoi dimagrire, tanto per fare un esempio, e frequenti persone sovrappeso sarà molto più difficile farlo, persino i tuoi amici hanno il 10 % in più di “ingrassare”.
Cambiamo discorso, era solo un esempio: vuoi prendere in mano la tua vita essendo proattivo? Cioè agire invece che lamentarti? Ebbene se frequenti persone che sanno solo lamentarsi e non agiscono sarà molto difficile farlo.
Vuoi diventare un campione? Un vincente? Se frequenti persone che ti dicono di lasciar stare che non ne vale la pena, che tanto non c’è la farai. Be, sarà molto più difficile farlo.

Con questo cosa voglio dire?
Semplicemente che la consapevolezza ancora una volta ti può aiutare.
Puoi smettere di frequentare certe persone. Non puoi farlo? Ok, ma sei consapevole che giorno dopo giorno sei sottoposto ad ipnosi che saranno depotenzianti e quindi puoi correre ai ripari ascoltando ipnosi contrarie. Come? Leggendo, ascoltando, guardando video costruttivi, frequentando persone che la pensano come te e che possono motivarti. Un mentore, dei mentori.

Un Coach che ti aiuti a raggiungere i tuoi obiettivi.

venerdì 17 giugno 2011

Corpo-mente-spirito

Non puoi lavorare su una e tralasciare l’altra. Semplicemente non funziona.

Per capire questo punto faccio uso di una metafora:

Abbiamo tre contenitori: nel primo c’è dell’acqua, nel secondo c’è del ghiaccio, nel terzo c’è del vapore. Di cosa stiamo parlando? Di noi stessi.
Tre aspetti della stessa cosa.

Ora tutti sappiamo cos’è l’acqua e sappiamo anche che se la raffreddiamo otterremo ghiaccio, quindi sempre acqua solo più fredda, ma sappiamo anche che se la riscaldiamo oltre una certa temperatura otterremo del vapore; ma è sempre acqua solo più calda.

Ora l’acqua è la nostra mente, il ghiaccio è il nostro corpo, il vapore è il nostro spirito.

Non mi soffermo sullo spirito sarebbe troppo lungo e non indicato in questo contesto per quanto sia tutto collegato. Ma parliamo di corpo e mente, acqua e ghiaccio.

Possiamo modificare uno senza ottenere dei risultati (positivi o negativi) nell’altro? No, non possiamo farlo.

Se i ghiaccioli che troviamo sono sporchi di rosso ( il nostro corpo) possiamo deciderli di eliminarli, ma dopo poco ne troveremo altri e cosi via. E inutile eliminare i ghiaccioli sporchi perche è l’acqua (la nostra mente) che è sporca di rosso. Possiamo continuare tutta la vita a gettar via ghiaccioli sporchi ma non otterremo nulla. Dobbiamo ripulire l’acqua, ripulire l’acqua, ripulire l’acqua.

Quindi lavora sulla tua mente, lavora su quello che credi, lavora dall’interno per ottenere pulizia all’esterno.

Uno dei modi per farlo è rivolgerti ad un Mental Coach come me, e farti aiutare, in ogni campo, sport-life-business.

mercoledì 15 giugno 2011

Cycling Pro

Notizia interessante a pag. 16 di Cycling Pro, nella rubrica cycling lab dal titolo: "Quelle piccole bugie che migliorano la prestazione a cronometro quando caldo e umidità sono alle stelle"

E qui vi si legge: Un ciclista evoluto sta disputando una cronometro in un clima caldo e umidissimo e, ovviamente, si sente parecchio a disagio.
Il suo direttore sportivo, a bordo dell'ammiraglia mente clamorosamente e gli comunica che la temperatura è di soli 26 gradi (invece che di 32) e che l'umidità è piu bassa del normale. Cosa succede al comportamento del cronoman? Una bugia del genere crea una minor sensazione di fatica percepita e permette di migliorare la performance fino al 10 % in termini di potenza erogata riallineandola a quella effettuabile in condizione di temperatura normali. Insomma, la bugia migliora la prestazione "creando una sorte di confusione tra le aspettative del subconscio e la percezione conscia dell'impegno richiesto" Chi l'avrebbe detto?

Certamente l'avremmo detto noi esperti di psicologia sportiva. Non è una novità in quanto il limite di fatica sopportabile da un atleta è una condizione mentale e non fisica. In altre parole non conta la realtà, ma la realtà percepita. In altre parole ancora, la realtà non esiste, esiste solo ciò che credo e la connessione mente - corpo mi permette di vivere ciò che credo vero.

In Pnl l'assioma è: la mappa non è il territorio. Ma andrei oltre: non esiste territorio se non esiste una mappa.

Ed io posso lavorare sulla mia mappa a livello inconscio e modificarla.
Bello vero? Come posso farlo?

In molti modi: l'ipnosi è uno di questi. Il miglioramento dell'autoefficacia (o punti di forza) è un altra. Il focus mirato è un altra ancora.

Il mental coaching è una realtà dei nostri giorni. Un buon psicologo sportivo può, e deve mettere in condizione l'atleta di imparare a gestire la condizione mentale in maniera autonoma. Il mental training entra sempre piu prepotentemente nell'allenamento dei ciclisti come di tutti gli atleti di ogni sport.

mercoledì 20 aprile 2011

Sincronia

Riprendiamo a parlare dell’acronimo SFERA. Abbiamo già accennato al primo fattore cioè la Sincronia, nel mio ultimo intervento su questo blog nell'articolo: “Vincere con la mente”.

Ora introduciamo gli altri fattori che come appare chiaro sono: F di Punti di forza, E di Energia R di Ritmo ed infine A di Attivazione.

SINCRONIA

IMMAGINARE + FARE

IMMAGINARE
Figurare nella mente; vedere con la mente, ideare, fingere, supporre, credere,pensare, presumere, stimare, congetturare, opinare, rappresentare con la fantasia, concepire con la fantasia.

FARE

Operare, agire, eseguire, produrre, creare, compiere, costruire, elaborare, generare, formare, fabbricare, mettere in atto, realizzare,esercitare, praticare.

Capiamo di essere in sincronia quando immaginare e fare coincide, quando le nostre azioni corrispondono ai nostri pensieri.
Allenarsi ad immaginare e percepire fisicamente ed emozionalmente (usando le submodalità, visiva uditiva e cinestesica) ci permette di affrontare successivamente la concretizzazione di tale azione in maniera più preparata e attenta.
Se immaginiamo i nostri gesti durante l’allenamento mentale possiamo farlo anche mentre li stiamo eseguendo, in questo modo mente e corpo saranno una cosa sola e non ci sarà differenza tra fare e immaginare. In tutto questo non rimarrà spazio per altri pensieri se non per quello che si sta eseguendo.
Nello sport l’immaginazione ideomotoria rientra nelle pratiche di allenamento degli atleti. L’allenamento ideomotorio risulta estremamente utile per aumentare la concentrazione nonché l’efficacia e la perfezione del gesto atletico. Nel momento di massima concentrazione lo sportivo è completamente assorto nel compito che dovrà eseguire, non ha pensieri distraenti, ma l’attenzione è interamente canalizzata sulla prestazione che sta eseguendo.

In sintesi.

Completamente presenti e concentrati sulla prestazione sportiva che si sta eseguendo, il gesto atletico corrisponde a quello che ci si figura mentalmente.

L’atleta appare in una dimensione altra, totalmente assorbita dal momento presente.

Immaginare

Vedere con l’occhio della mente.
Se mentalmente vedo solo quello che sto facendo è chiara la rappresentazione di quanto sto eseguendo.

Fare
Azione
Riproduco concretamente proprio quello che mi figuro in mente, eseguo il gesto cosi come lo vedo nella mia testa.

L'atelta dovrebbe sempre vivere nel presente, sul momento che sta vivendo, vivere il "il qui e ora" della sua prestazione, lasciando perdere giudizi e interpretazioni che lo portano lontano da quel momento.

Cosa favorisce la Sincronia:
Tutto ciò che permette all'atleta di prendere possesso del momento, dei materiali e dell'ambiente che costituiscono lo scenario di allenamento e gara.

Cosa disturba la Sincronia:

Non è possbile quando la mente genera illusioni. Cioè quando vi è attenzione a tempi e luoghi diversi, perdendo la corretta percezione delle sensazioni del presente. Perche avviene la separazione mente e corpo.
Se ci concentriamo sul futuro generiamo "Ansia" se ci concentriamo sul passato generiamo "Frustazione".

Cosa dirsi per incrementarla:

Il dialogo ipnotico basato sull'osservazione di se stessi e la scomposizione delle nostre azioni. Si possono anche usare certe frasi, esempio: "Sono in perfetta armonia con me stesso, con la natura, con gli altri e con l'ambiente circostante"

Ciò che è ancora importante dire è che ci sono 2 leggi che regolano la SFERA.
La 1° legge di cui ci occupiamo ora è la Legge di generazione. In pratica ogni fattore genera quello successivo. Quindi la Sincronia è la madre dei punti di forza Fattore F di cui ci occuperemo nel prossimo articolo.

L'Intelligenza Agonistica

lunedì 28 marzo 2011

Il respiro di Max Damioli

Giornata pazzesca ieri alla giornata esperenziale di respiro che in realtà si intitola: “Respira a fondo, Ridi di gusto” che si è tenuta a Trieste.
Conoscevo Max Damioli il “facilitatore” (come lo chiamano alla scuola Skills di respiro) nonché fondatore della scuola Skills solo per telefono e mail, avevo sentito parlare di Max da Beppe Vercelli di Psycosport (Isef, Torino) con cui collabora; ma conoscerlo di persona è stato in qualche modo divertente e illuminante nello stesso tempo. http://www.damioli.net/

Soprattutto la giornata di respiro è stata illuminante. Stamattina ripetendo la tecnica appena sveglio per soli 3-4 minuti (ma ne bastano 2) mi sono ritrovato a farmi la colazione ridendo di gusto, e giuro non so il perche. Semplicemente avevo voglia di ridere. Certamente il respiro è la “droga” legale e sana più potente che io (ora) conosca!

Ma torniamo a ieri, questa è stata la mia esperienza soggettiva: dopo una serie di piccoli test e prove di respiro, dopo l’analisi del respiro che Max ha eseguito su ognuno di noi, si arriva al momento clou della giornata. Max ci spiega che quello che arriverà sarà un treno in corsa e che noi saremo davanti alla galleria, lo vedremo arrivare e potremmo solo fare due cose “tenere duro e cercare di fermarlo o farci passare attraverso come se fossimo un fantasma”. Ovviamente la seconda opportunità è quella da tenere la prima non paga! Ci raccomanda di continuare a respirare qualunque cosa succeda, anche se il cielo si apre e vedete il vostro Dio scendere o qualunque altra cosa. Un po’ preoccupato lo sono, certamente!

Incomincia la sessione, respiro, respiro, respiro: il mio dialogo interno sta dicendo “non ho paura di te, qualunque cosa tu sia e qualunque cosa tu voglia farmi, non ho paura di te, ti aspetto sono qua. Arriva il treno, le mia mani si tetanizzano, le mie gambe si bloccano, mi si alza il labro superiore e m’immagino a terra in quello stato (che io non riesco naturalmente a vedere). Rido e piango nello stesso tempo, con la bocca paralizzata sto ridendo in una strana smorfia e sento scendere le lacrime sulle mie guance. Devo essere pauroso, faccio fatica a tenere aperta la bocca perche ho il viso paralizzato, ma continuo a ripetere, tutto qua tutto qua, puoi fare di meglio (non ho idea con chi stessi parlando), è il meglio arriva! Sto soffrendo veramente, cerco di dire a Max che sto malissimo, ma faccio fatica anche solo a sussurrare, e lui mi mette un naso da pagliaccio e mi dice che io sono un “duro” che quello che mi sta succedendo non è nulla, è solo “un illusione” e basta che mi rilassi, continua a respirare e passerà!

Ad un certo punto mollo, non nel senso che mollo di respirare, solo il mio dialogo interno dice: ok hai vinto fa male, mollo, dimmi cosa devo fare, hai vinto! E il dolore passa, passa quasi subito, anche se resto completamente bloccato. Arriva il bello, mi ritrovo in un posto meraviglioso, sono nell’acqua è calda e c’è un tramonto bellissimo, poi sono sott’acqua ma respiro, poi indietro nel tempo e il posto dove vado non ve lo dico, è e rimarrà una cosa personale, ma sto benissimo ed il relax e totale! E finita la sessione, ho respirato per un’ ora (1 ora) e non me ne sono accorto, è passato molto veloce devo essere stato in una trance profonda ed il tempo non esisteva più. Comincio a muovere le dita dei piedi poi provo con le mani, sono ancora in tetania, ma mi sciolgo piano piano. Sto bene ed è finita, mi dispiace. Vedo visi stralunati gente attorno a me che mi guarda stupefatta con il viso radioso. Tutto questo è molto “strano” ma come dice Max “normale non esiste”.Ognuno ha la sua mappa il suo mondo che per lui è normale!

Siamo tutti felici e soddisfatti di aver fatto questa esperienza, chi per un motivo chi per un altro. Chi userà quello che ha imparato per migliorare la sua vita, chi anche per migliorare il suo essere “atleta” le sue prestazioni sportive, miglior ossigenazione miglior smaltimento dell’acido lattico, recuperi post gara e allenamento più veloci ecc.
Il bello è che ognuno di noi potrà replicarlo nella propria casa, da solo o in compagnia. Ultime raccomandazioni di Max: mai in acqua senza una persona che vi assista, mai alla guida della propria macchina ecc. Infine ci dice: stasera per chi farà sesso sarà uno spettacolo e dormirete come non avete mai dormito prima. La cosa mi piace!
Stamattina dopo i miei 3-4 minuti di respiro e la colazione eccomi qua a scrivere la mia esperienza.
Prossime giornate di respiro? Porterò Max a Trento, preparatevi non mancate ve lo consiglio di cuore e se nel frattempo volete approfondire, leggete il suo libro.

Il Libro del RespiroDa non perdere

venerdì 25 marzo 2011

Vincere con la mente

Prima di cominciare a trattare il primo dei 5 fattori della sfera, dovrei incominciare a parlare proprio della sfera. Cos’è la SFERA?
La SFERA è il meccanismo mentale del campione!

La SFERA si basa su 5 fattori fondamentali, e sono raccolti appunto, nell’acronimo SFERA coniato da Giuseppe Vercelli noto psicologo dello sport. Giuseppe crede che la condizione mentale della massima prestazione si possa paragonare ad una sfera in quanto forma geometrica simbolo di perfezione.
Un atleta che si appresta a “vivere” una competizione non può aspettarsi di rivivere una situazione che ha già vissuto, però una delle caratteristiche del campione “è quella di vedere quello che gli altri non vedono”. Per questo motivo, un campione usa la percezione immaginativa per entrare in “Sincronia” con l’evento, cogliendo tutte le informazioni che si trovano sotto “soglia” rispetto alla normale percezione. Il campione entra in “Sincronia” con tutto ciò che lo circonda per vivere al meglio il momento presente, al di là delle aspettative create dalla sua mente!
Noi in quanto essere umani conosciamo il mondo attraverso i messaggi che i nostri sensi trasmettono al cervello.
“Il mondo è presente all’interno della nostra mente, la quale è all’interno del nostro mondo”.
In pratica siamo prigionieri del senso che abbiamo dato al”nostro mondo”: portandoci dietro i suoi limiti e le sue contraddizioni, le spiegazioni, le scoperte e le invenzioni.
Entrare nella SFERA della massima prestazione significa “costruire uno stato mentale che porti alla più funzionale rappresentazione della realtà”.
Entrare nella SFERA significa compiere un “rituale” di attivazione che agisce in 2 direzioni: 1° la costruzione di una metafora funzionale alla situazione, 2° l’attenzione sistematica ad uno o più fattori della sfera che diventano punti attrattori attorno ai quali si costruisce la massima prestazione. In pratica, il punto attrattore è il punto da cui si parte per definire la relazione con quello che seguirà!
L’entrata nella SFERA della massima prestazione è strettamente connessa alla capacità di autoregolarsi, di portarsi cioè nel migliore equilibrio psicofisico!
La SFERA è la struttura che connette l’atleta agli altri, alla natura, al movimento, alla competizione e alla vittoria!
Lo scrittore Richard Bach disse: “L’atleta vincente “ ha il senso dell’avventura che deve ancora venire, non il ricordo del passato come unico momento in cui ha vissuto”.

Tutte le componenti della SFERA sono qualità positive e desiderabili per raggiungere il max risultato possibile. Essere nella SFERA significa avere allo stesso tempo la percezione dei dettagli e la consapevolezza di tutto.


L'Intelligenza Agonistica

sabato 19 marzo 2011

Le cose importanti accadono dentro di te!

Concentrati. Le uniche cose importanti accadono dentro di te. Fuori di te puo succedere qualcosa di grande, di eccezionale, di diverso, di insolito, ma la sua importanza ed il suo significato vengono dal tuo intimo!

venerdì 18 marzo 2011

La biologia delle credenze

Perche parlare di credenze in un blog dedicato allo sport?
Per il semplice motivo che possiamo ottenere dalla vita e dallo sport solo quello che "crediamo" di poter ottenere. La massima di questo blog è" Se puoi immaginarlo, puoi farlo", ribaltando la frittata sarebbe "se non puoi o non riesci a immaginarlo o a crederlo non puoi farlo". Come puoi vincere se non credi di poterlo fare? E ti assicuro, da coach, da mental trainer, ciò in cui credi determina la tua vita e i tuoi risultati.
Bruce Lipton dimostra che ciò in cui crediamo determina ciò che siamo, perciò non è il patrimonio genetico ereditato a determinare la nostra vita e la nostra salute e le nostre piccole o grandi vittorie. Si tratta di una rivoluzione della scienza e del pensiero che ci libera dalla prigionia del destino predeterminato dalla genetica. Lipton dimostra in maniera inoppugnabile che l’ambiente, i nostri pensieri e le nostre esperienze determinano ciò che siamo, il nostro corpo e ogni aspetto della nostra vita.

Se l’ambiente e il pensiero influenzano la nostra biologia, questo può cambiare le conoscenze e le esperienze vissute fino a oggi da gran parte di noi. Infatti, ognuno di noi ha le potenzialità per creare una vita piena e traboccante di ogni dono e talento, a partire da salute, gioia di vivere, amore e successo. Un libro per tutti coloro che ricercano nella scienza senza dogmi le risposte che a causa della dipendenza dagli interessi delle banche e delle multinazionali, la cultura accademica è incapace di fornire. Per chi non si accontenta della scienza ufficiale, che nasconde e manipola le informazioni, per impedirci di riconoscere le infinite potenzialità presenti nel nostro cervello e nel nostro DNA.

Bruce Lipton è un’autorità mondiale per quanto concerne i legami tra scienza e comportamento. Biologo cellulare per formazione, ha insegnato Biologia Cellulare presso la facoltà di Medicina dell’Università del Wisconsin e si è dedicato in seguito a ricerche pionieristiche alla School of Medicine della Stanford University. È stato ospite di decine di programmi radiotelevisivi ed è un conferenziere di primo piano.

E mentre sto leggendo il suo secondo libro "Evoluzione spontanea" di cui vi renderò partecipi presto, vi consiglio di non perdere questa pietra miliare.
E se l'argomento vi ha preso, come prende me, magari di andare a una sua conferenza in Italia.

BRUCE LIPTON IN ITALIA
La Biologia delle CredenzeDa non perdere

martedì 15 marzo 2011

Dal Sud al Nord domenica di vittorie e piazzamenti

Mentre rientro a casa da uno dei miei numerosi viaggi di lavoro, una riflessione mi sale alla mente, e approfitto appena rientrato per metterla su "Blog".
Molti miei atleti hanno vinto o si sono piazzati nelle prime posizioni questo week end, e questo mi rende felice, ma mi piace anche vedere come altri hanno interpretato correttamente le mie indicazioni ed hanno compreso come mente e corpo debbono essere connessi per ottenere l'eccellenza. Un mio caro amico, nonchè atleta da me allenato, mi ha comunicato che domenica alla sua prima gara è andato in cerca del "ritmo", piuttosto che della prestazione assoluta; e direi che lo ha trovato, ha fatto un ottima prestazione ritrovandosi a canticchiare ad un certo punto della gara. In una competizione di Mtb non è cosa da tutti. Ma mi fa felice che ha compreso perfettamente ciò che vuol dire "ritmo".
Tutto ciò è importante perche con questo atleta, stiamo lavorando per ottimizzare i 5 fattori della sfera (di cui presto vi parlerò su questo Blog): Sincronia, Punti di forza, Energia, Ritmo, Attivazione.

Se non avete pazienza e/o volete approfondire l'argomento ecco un dei libri di Beppe Vercelli ideatore della Sfera!

Fulvio Pugliese

L'Intelligenza Agonistica

domenica 13 marzo 2011

Voglio essere parte di qualcosa di grande e di magnifico!

Dovete sapere che se acquisto un libro c'è sempre un motivo, e quando "capisco" che devo leggerlo, di solito, prendo tutti i libri di quell'autore. Devo capire, perche lo ha scritto, chi è, cosa pensa. Mi allargo cercando tutto ciò che ha scritto.
Ora, in questo preciso momento prendo in mano un altro libro di Richard Bach "Biplano" titolo che scatena pensieri e visualizzazioni nelle mia mente. Giro e leggo:"So soltanto che voglio questo biplano. Lo voglio perche voglio viaggiare attraverso il tempo e voglio pilotare un aereo difficile e sentire il vento mentre volo, e che la gente guardi, veda ,sappia che la gloria esiste ancora".
La storia di un uomo e di un aereo, un avventura dello spirito.
Biplano non è un libro sul volo ma sulla capacità di librarsi, un trionfo non della macchina ma dell'immaginazione.
Vi dice niente? A me molto!
Perche gareggiamo? Perche vogliamo puntare all'eccellenza? E migliorare sempre e fare sempre meglio, imprese sempre più grandi, vittorie, anche solo verso noi stessì?

Perche "voglio che la gente guardi, veda, sappia.........che la gloria esiste ancora"!

Fulvio Pugliese


Biplano

giovedì 10 marzo 2011

Il cielo ti cerca.

Normalmente io non leggo romanzi, non che non ne abbia la voglia, mi piacerebbe moltissimo e ne ho letti molti nella mia vita! Semplicemente ora non ne ho il tempo, ho scelto di dedicare il mio tempo alla lettura di testi di formazione e di studio sul miglioramento, la psicologia sportiva e del cambiamento, la programmazione neurolinguistica e tutto ciò che gira intorno, come l’ipnosi.
Ma questo romanzo, non è solo un romanzo, non è solo una lettura di passatempo, non è quello che pensate, non è quello che pensavo. Mi è stato consigliato da una persona conosciuta da poco e certamente non per caso. L’ho comprato e divorato fermandomi a pensare, pensare, pensare, ogni qualvolta il testo me lo imponeva.
Domande: posso scegliere in quale stato di trance vivere? Potrei suggestionarmi in un paradiso o in un inferno in cui vivere? Che cosa accadrà? Che cosa voglio vivere?
Qualsiasi cosa voglio, qualsiasi cosa visualizzi con il pensiero deve portarmi la felicità.
Ma che cos’è la felicità?
Qualcosa che ho già. Ho già il mio piccolo paradiso.

“La conoscenza è il cambiamento”

“James Forbes pilotava aerei. Era l’unica cosa importante che avesse fatto da quando, molti anni prima, aveva lasciato l’università e preso il brevetto di pilota. Adorava tutto ciò che aveva le ali.
Per un certo periodo, aveva pilotato caccia nell’Air Force, ma non amava la burocrazia e la disciplina militare. Abbandonò l’esercito.
Le compagnie aeree non lo vollero. Ma, oltre ai caccia e gli aerei di linea nell’aviazione ci sono molte altre possibilità. Ci sono aerei irroratrici e acrobatici, aerei per il monitoraggio delle condutture e per la fotografia; ci sono velivoli da trasferire, alianti per trascinare striscioni, e poi paracadutisti da portare in quota, competizioni aereonautiche, voli panoramici, trasporto merci e acrobazie con vecchi biplani. E poi ci sono le lezioni di volo: James Forbes incontrava sempre qualcuno che come lui, si sentiva destinato a volare.
Nel corso della sua vita Jamie aveva fatto tutte queste cose. Negli ultimi anni era diventato anche piuttosto bravo come istruttore di volo, confermando il detto che i migliori istruttori si riconoscono dal colore dei cappelli.
Aveva fatto la sua parte accumulando negli anni dodicimila ore di volo. Abbastanza perche avesse imparato l’umiltà.
Dentro di sé però, era rimasto il ragazzo entusiasta di un tempo, che avrebbe pilotato qualunque velivolo. Queste sono le premesse, niente di eccezionale, direte. Certo, fino allo scorso settembre.

Quello che accadde allora per alcuni non avrà nessuna importanza; ad altri cambierà la vita. E, poiché voi state leggendo queste pagine, potreste essere tra questi ultimi”.

Fulvio Pugliese


Il Cielo ti Cerca

martedì 8 marzo 2011

Stay hungry, stay foolish” ovvero “rimanete affamati, rimanete folli”.

Oggi voglio condividere questo pensiero perche lo trovo perfettamente in linea con i miei pensieri e credenze, spero possa accendere una lampadina nella vostra mente come l'ha accesa nella mia!
http://www.pnlekis.com/quella-sana-follia-pnl-e-cambiamento

Pensiero arrivato dal mio inconscio

Dopo 2 giorni dal corso "Impara dai campioni", dal mio inconscio affiora un pensiero: bisogna commettere errori ed imparare da essi per crescere, è neccessario infangarsi e a volte non è "fango". Ma è il percorso da fare, il prezzo da pagare..................e i campioni sono disposti a pagare il prezzo neccessario!

Buon "fango"

sabato 5 marzo 2011

Impara dai Campioni

Eccomi qua a scrivere dal Hotel Cosmos dove si tiene il corso di Livio Sgarbi "impara dai campioni". Livio è sempre un "animale da palcoscenico e visto che l'ultimo punto trattato è il divertimento ci siamo fatti delle grasse risate.
Abbiamo approfondito 6 punti:

1) Trarre insegnamento dalle sconfitte
2) Essere disposti a fare tutto ciò che occorre
3) Non accontentarsi mai (alzare sempre il tiro) e pensare in grande
4) Divertirsi
5) Sentirsi speciali
6) Essere consapevoli dei propri talenti















Ciò che ho fatto in questi due giorni è "svuotare la tazza" da tutte le mie certezze e consapevolezze per dare "spazio" a tutto ciò che mi poteva rimanere a livello personale.
Ogni cosa che imparo (e imparo sempre ogni giorno della mia vita) la applico prima su di me e poi sui miei atleti.
Ecco ciò che si è fissato nelle mia mente: I campioni perseverano ci credono e insistono tutti i giorni della loro vita! Se devi viaggiare e fare molta strada, se vuoi andare lontano, "viaggia leggero", a fine giornata vuota il tuo zaino, lascia andare, il passato è passato, perdona dimentica e lascia andare, viaggia leggero!

Bon voyage Campione!

Fulvio Pugliese

Vuoi approfondire questi argomenti in modo semplice?
Ti consiglio di leggere uno dei libri del mio amico Livio Sgarbi.
Ti avvicinerà al mondo del mental training.
Consigliatissimo


Istruzioni per vincereDa non perdere

giovedì 3 marzo 2011

Mente conscia e mente inconscia!

Mente
conscia
Mente
inconscia
Può elaborare da 5 a 9 informazioni per volta
Può elaborare fino a 2.300.000
elementi di informazione
contemporaneamente
Pensiero sequenziale
Pensiero simultaneo
Logica
Intuizione e associazione
Lineare
(causa-effetto)
Cibernetica
(arte del controllo)
Pensiero
(esperienza secondaria)
Sensazione
(esperienza primaria)
Veglia
Sonno, sogno, trance
Movimenti volontari
Movimenti volontari
Consapevolezza del presente
Memoria storica
Comunicazione verbale
Comunicazione non verbale
Analisi
Sintesi
Cerca di risolvere i problemi
Conosce le soluzioni
Elabora le informazioni circa mezzo secondo dopo l’evento
Elabora le informazioni in tempo reale prima che l’evento diventi consapevole



Con questo semplice specchietto possiamo capire perché la nostra mente
inconscia "deve" collaborare con quella conscia. Appare evidente come
la max performance personale può arrivare solo da una collaborazione
tra le due "menti".
La mente inconscia, infatti, è considerata in psicologia costruttivista
un potente alleato.
A mio avviso, stiamo parlando dell'istinto che il campione ha ed il mediocre no.
La capacità di percepire come "muoversi" prima di analizzarlo, la capacità di
vedere "oltre" e comprendere la grande occasione e/o di vedere l'opportunità
dove gli altri vedono il problema!
Il bello è che questo si può imparare, e che con costanza e allenamento si può
entrare nelle mente dei campioni e fare "Modeling".
http://www.liviosgarbi.com/imparadaicampioni/



Fulvio Pugliese

mercoledì 2 marzo 2011

Molto spesso ci creiamo problemi anche dove non ce ne sono!

Iniziamo questa nuova avventura con il primo dei molti post che spero vi aiuteranno a migliorare nello sport e nella vita, raccontando un aneddoto, che esplica in modo chiaro la realtà come soggettiva.
Heinz von Foerster alla domanda di un giornalista su cosa fosse la realtà rispose con la seguente storia:
Un Mullah stava cavalcando nel deserto quando accanto ad un branco di cammelli incontra tre fratelli che si disperano. Si ferma e domanda cosa li affligge.
I tre fratelli rispondono raccontando che il loro padre, da poco scomparso, ha lasciato loro in eredità 17 cammelli da suddividersi nel seguente modo: il primogenito dovrà avere metà dei cammelli, il secondo genito 1/3 e l'ultimo 1/9. I fratelli non riescono a risolvere questo problema semplicemente perché i cammelli non possono essere tagliati in pezzi. Il Mullah decide di aiutarli nella sua immensa saggezza.
Scende dal cammello e lo unisce ai 17 dei tre fratelli, formando cosi un gruppo di 18 cammelli. Secondo le disposizioni date dal padre consegna al primo 9 cammelli (la metà) al secondo 6 cammelli (1/3) e all'ultimo 2 cammelli (1/9). 9 + 6 + 2 = 17 cammelli. A questo punto riprende il suo cammello e se ne va.

Con questo von Foerster definisce la realtà come un gioco di prestigio, in cui tutto può magicamente cambiare se l'osservatore si mette in una posizione esterna al sistema stesso (meta posizione). Ciò che prima sembrava impossibile può cambiare e diventare estremamente semplice, a patto di uscire dagli schemi mentali pre-impostati.
Concludo con un pensiero che è una constante nella mia vita "se puoi immaginarlo puoi anche farlo"