venerdì 17 giugno 2011

Corpo-mente-spirito

Non puoi lavorare su una e tralasciare l’altra. Semplicemente non funziona.

Per capire questo punto faccio uso di una metafora:

Abbiamo tre contenitori: nel primo c’è dell’acqua, nel secondo c’è del ghiaccio, nel terzo c’è del vapore. Di cosa stiamo parlando? Di noi stessi.
Tre aspetti della stessa cosa.

Ora tutti sappiamo cos’è l’acqua e sappiamo anche che se la raffreddiamo otterremo ghiaccio, quindi sempre acqua solo più fredda, ma sappiamo anche che se la riscaldiamo oltre una certa temperatura otterremo del vapore; ma è sempre acqua solo più calda.

Ora l’acqua è la nostra mente, il ghiaccio è il nostro corpo, il vapore è il nostro spirito.

Non mi soffermo sullo spirito sarebbe troppo lungo e non indicato in questo contesto per quanto sia tutto collegato. Ma parliamo di corpo e mente, acqua e ghiaccio.

Possiamo modificare uno senza ottenere dei risultati (positivi o negativi) nell’altro? No, non possiamo farlo.

Se i ghiaccioli che troviamo sono sporchi di rosso ( il nostro corpo) possiamo deciderli di eliminarli, ma dopo poco ne troveremo altri e cosi via. E inutile eliminare i ghiaccioli sporchi perche è l’acqua (la nostra mente) che è sporca di rosso. Possiamo continuare tutta la vita a gettar via ghiaccioli sporchi ma non otterremo nulla. Dobbiamo ripulire l’acqua, ripulire l’acqua, ripulire l’acqua.

Quindi lavora sulla tua mente, lavora su quello che credi, lavora dall’interno per ottenere pulizia all’esterno.

Uno dei modi per farlo è rivolgerti ad un Mental Coach come me, e farti aiutare, in ogni campo, sport-life-business.

mercoledì 15 giugno 2011

Cycling Pro

Notizia interessante a pag. 16 di Cycling Pro, nella rubrica cycling lab dal titolo: "Quelle piccole bugie che migliorano la prestazione a cronometro quando caldo e umidità sono alle stelle"

E qui vi si legge: Un ciclista evoluto sta disputando una cronometro in un clima caldo e umidissimo e, ovviamente, si sente parecchio a disagio.
Il suo direttore sportivo, a bordo dell'ammiraglia mente clamorosamente e gli comunica che la temperatura è di soli 26 gradi (invece che di 32) e che l'umidità è piu bassa del normale. Cosa succede al comportamento del cronoman? Una bugia del genere crea una minor sensazione di fatica percepita e permette di migliorare la performance fino al 10 % in termini di potenza erogata riallineandola a quella effettuabile in condizione di temperatura normali. Insomma, la bugia migliora la prestazione "creando una sorte di confusione tra le aspettative del subconscio e la percezione conscia dell'impegno richiesto" Chi l'avrebbe detto?

Certamente l'avremmo detto noi esperti di psicologia sportiva. Non è una novità in quanto il limite di fatica sopportabile da un atleta è una condizione mentale e non fisica. In altre parole non conta la realtà, ma la realtà percepita. In altre parole ancora, la realtà non esiste, esiste solo ciò che credo e la connessione mente - corpo mi permette di vivere ciò che credo vero.

In Pnl l'assioma è: la mappa non è il territorio. Ma andrei oltre: non esiste territorio se non esiste una mappa.

Ed io posso lavorare sulla mia mappa a livello inconscio e modificarla.
Bello vero? Come posso farlo?

In molti modi: l'ipnosi è uno di questi. Il miglioramento dell'autoefficacia (o punti di forza) è un altra. Il focus mirato è un altra ancora.

Il mental coaching è una realtà dei nostri giorni. Un buon psicologo sportivo può, e deve mettere in condizione l'atleta di imparare a gestire la condizione mentale in maniera autonoma. Il mental training entra sempre piu prepotentemente nell'allenamento dei ciclisti come di tutti gli atleti di ogni sport.