martedì 18 ottobre 2011

Cronometro e psicologia sportiva

Nel numero di ottobre di Cycling Pro a pag 12 nell’ articolo dedicato a Scienza e ciclismo, si legge di un test eseguito dai ricercatori di Univertisty of Portsmounth e Deutsche Sporthochschule su 14 ciclisti di discreto livello.

Ai ciclisti è stato chiesto di eseguire una cronometro individuale di 2000 metri alla max velocità, dopo un adeguato recupero è stato chiesto di sfidare al simulatore un altro ciclista, il corridore vedeva su un grande schermo sia lui sia lo sfidante.

Ciò che non è stato detto al corridore è che lo sfidante sarebbe stata la prova precedente eseguita da lui stesso.
Il risultato? Tutti hanno migliorato battendo se stessi nella seconda prova, rimanendo a ruota dello sfidante (se stessi) fino a metà gara per poi batterlo nel finale.

Secondo i ricercatori il miglioramento è dovuto allo sfruttamento delle energie psicologiche che l’organismo di un atleta può imparare bene a utilizzare per migliorare la sua performance.

Direi che l’idea non è nuova ed anche abbastanza ovvia. E il motivo per il quale, alcuni atleti vanno fortissimo a cronometro e altri no.
E il motivo per cui scalatori alla Contador e altri pur essendo molto leggeri e adatti alle salite riescono a fare grandi performance anche a cronometro in pianura.
L’aspetto psicologico è molto importante nelle gare a cronometro ma lo è anche in salita e ci sono molte analogie mental-psicologiche tra la salita e la cronometro.

Il bello è che anche chi non è naturalmente portato può migliorare molto facendosi seguire da un Mental Coach e/o da un esperto in psicologia sportiva che analizzi la situazione e indichi le migliori strategie psicologiche da attuare.

Il miglioramento è assicurato. Spesso già dopo la prima o la seconda seduta di coaching gli atleti che seguo ottengono un miglioramento di performance dovuto “solo” alla consapevolezza dei meccanismi che tutti usiamo, ma di cui non siamo consapevoli, meccanismi di pertinenza appunto dei mental coach esperti in psicologia sportiva.

La conoscenza obbliga e spesso ci sono soluzioni facili a problemi (apparentemente) difficili.

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